mercoledì 8 giugno 2011

Villa di Domiziano

Dopo aver visitato il fantastico blog di Francesca http://laliguriaeiliguriincucina.blogspot.com/ ho deciso che avrei dovuto postare qualcosa della mia terra anche io. Solo sentendomi parlare (XD) si capisce che Firenze non è la mia terra natia e appena dico "Sono di Latina" le persone mi guardano un po' perplesse. Per questo motivo ho deciso di postare una serie di articoli sulle bellezze della provincia di Latina.

Nel primo articolo si parla di:       

                                    La villa di Domiziano


All'interno della Riserva Naturale "Rovine di Circe", sulla sponda meridionale del Lago di Paola, in località Palazzo, in un’area di circa 46 ettari, riemerge alla luce lo splendido complesso archeologico della Villa dell'Imperatore Domiziano (I sec. d.C.). La visita, di grande fascino e successo, è realizzata nel magico scenario del Lago di Paola e nell'ombroso sentiero naturale che raggiunge le possenti cisterne idriche, l'impianto balneare in cui, utilizzando una fantasiosa macchina del tempo, sarà possibile usufruire di tutti quei piacevoli servizi che l'Imperatore riservava per se e per i propri ospiti... 
E’ uno dei complessi più interessanti, nonché uno dei meno noti di tutto il Lazio.
La prima opera, in cui si dà il dovuto risalto alle rovine di Palazzo, è l’eccellente monografia del topografo inglese Thomas Ashby sul Circeo (1905). Anch’egli però, come altri che l’avevano preceduto, assegnò queste rovine alla città di Circeii del periodo imperiale. Si è attribuito finora al Lugli il merito di aver identificato per primo la villa di Domiziano; egli si è fondato, oltre che sullo studio della “muratura della maggior parte degli edifici risalenti all’età domiziana”, sulla interpretazione di alcuni passi di Marziale, alludenti al litorale circeiense. Qui, nel 1934 l’archeologo Giulio Iacopi diresse degli scavi durante i quali fu rinvenuta una testa marmorea di Domiziano. Si tratta di un Domiziano sui 35 anni, coronato di quercia. Tutto il complesso è recintato e costituisce la “Riserva naturale Integrale di Circeii”. L’accesso quindi è permesso solo se autorizzato dalla Direzione del Parco del Circeo con sede in Sabaudia.
Da qualche tempo, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica del Lazio, sono in atto la ripulitura e il restauro del complesso rimesso in luce dallo Iacopi nel 1934.
Caratteristica peculiare della Villa di Domiziano è rappresentata dall'insieme notevolissimo delle opere idrauliche e dal sistema delle cisterne di alimentazione. La costruzione dalla villa in una località lontana da sorgenti comportò necessariamente la creazione di tutto un vasto e complesso sistema di approvvigionamento idrico necessario sia per i bisogni giornalieri che per quelli di una lunga stagione secca senza che ne avessero a soffrire tutti gli edifici residenziali e le attrezzature di servizio. L'edificio balneare presenta frontalmente un prospetto rettilineo che corre lungo la sponda del lago, caratterizzato da un lastricato che prosegue con lo stesso andamento anche davanti all'edificio termale, interrotto soltanto in corrispondenza di due strutture absidate.
Tutte le sale erano decorate con pavimenti in opus sectile...  il complesso termale annesso si compone di una serie di locali disposti "a blocco" fra i quali si distinguono il frigidarium, il tiepidarium, il calidarium e  la sottostante galleria di manovra.
Nella parte meridionale della Villa  si notano una serie di ambienti disposti in modo da far pensare a dei magazzini...
La zona centrale è interamente occupata da una serie di grandi cisterne.
La grande cisterna nota anche come "cisterna dell'eco"  si compone di due vani rettangolari paralleli intercomunicanti,intramezzati da sedici  archi: lateralmente una piccola stanzetta quadrata che funziona da castello di divisione dell'acqua. L'acquedotto che alimentava questo complesso di cisterne databile forse nel III sec. d.C. muoveva dalla cisterna maggiore  e ne costituiva il naturale sopravanzo.
Nella parte orientale del complesso si trova la più grande cisterna del complesso,quella che riceveva l'acqua direttamente dall'acquedotto che proveniva da  Molella."(1)
(da Ufficio Naturalistico P.N.C.)
nota: da una satira di Giovenale, la III, ai tempi di Domiziano, la Pianura Pontina doveva essere ancora, o nuovamente, allo stato di paludoso: ...armato quotiens tutae custode tenentur et Pomptina palus et Gallinara pinus, ecc...
Il saccheggio, la devastazione e la distruzione integrale della Villa di Domiziano fu opera del Card. Carlo Collicola tesoriere della S.C.A. a partire dal 1721. Un tesoro di valore inconcolabile rimasto presumibilmente intatto fino ad allora.
All'inizio del Settecento veniva praticata ancora la barbara politica dei Barberini, di costruire a spese dei monumenti antichi! Per recuperare materiale da costruzione, necessario per poter portare a termine i moli del canale e altri fabbricati, fu ordinato l'abbattimento sistematico di tutte le murature della Villa di Domiziano che affioravano dal terreno, soprattutto nel braccio della Molella!
Peccato che, di tante meraviglie non siano rimaste che poche mura sgretolate. Thomas Ashby così chiude il capitolo dedicato alle rovine della Villa: “ La solitudine dei luoghi, dove una volta fioriva la vita attiva di una città, ci fece grande impressione. E’ un luogo così bello! Sulla riva del lago, le onde, sospinte dal vento fresco del mare, ribollivano tra le canne: al di là si scorgeva la linea delle dune, coperte in parte da bassi arbusti, e si udiva il rumore dei flutti vicini”.